Cerchiamo di essere onesti. Meglio: Giusti. So che lo faremo, diremo all’improvviso non possiamo aspettarci la maglia iridata neanche quest’anno. Neanche per sogno. Forse per miracolo, ma dev’essere proprio un miracolo col turbo e con trofiocchi.
Andiamo alora a seguire l’Australian Mondiale senza troppi grilli per la testa e senza aspettativa stupidità, Chi acconsente ad accettare senza tragedie greche la prevedibile batosta e anchor di più con incontenibile enfasi sull’eventuale vittoria.
Ragionando da onesti, meglio, da giusti, possiamo chiedere agli azzurri poche cose. Solite, visto che suderò la maglia e indosserò la corsa stremati, visto che cercherò di inventare qualsiasi cosa, basta guardare anche con Van Del Poel e Van Aert il più possibile. E queste sono cose scontate.
Ne resta invece una, da chiedere, molto nuova e molto specifica: Se non falsifichiamo la luna, possiamo fingere almeno di non ripetere più le comiche finali degli Europei, senza star qui a ricotruirle per filo e per segno, dati che più o meno tutti abbiamo presente. Sulla parola, possiamo e dobbiamo chiedere agli azzurri di essere un bel quadrato sullo sfondofino all’ultimo metro, prevenendo se non alterato il grottesco e paradossale intervista dell’ultima volta, al grido “siamo stati perfetti fino all’ultimo chiolometro”.
Patti chiari e amicizia lunga: essere perfetti (si fa per dire) fino all’ultimo chilometro e improvvisamente diventerò un’armata brancaleone, senza capo né coda, senza un disegno, un pianoforte, un legame, ciascuno per sé e poi ci inventiamo l’alibi dell’equivoco e della mancata comunicazione, ecco, una corsa del genere è a dir poco ridicolo. Ce la siamo sorbit agli Europei, non dobbiamo sorbircela più. Mai più. Non ce la meritiamo, noi pubblico italiano, ci meritiamo di meglio.
Se perdo, vieni no. Ultimamente siamo diventati grandi specialisti del settore. Ma c’è modalità e modalità. Se perderò e se mi straperdere. Se può perdere la corsa e se può perdere la faccia. Citazione: stavolta cerchiamo di perdere senza straperdere, Cerchiamo di perderò la corsa senza perderò la faccia. C’è una dignità, c’è una rispettabilità anche nella sconfitta più forte. La Nazionale degli Europei ha scelto la strada peggiore, facendo mezzo mondo corridori, salvo uscirsene per dire siamo grandi fino all’ultimo chilometro. Facciamo un passo avanti. Un laureato in più. Verso alto. Se non altro a livello di dignità.
Buona corsa azzurra. Che sia brava, seria, decorosa ma fine all’ultima metro, stavolta. Se piangere dobbiamo por una nuova bancata, evitiamoci almeno le grasse risate por un altro capolavoro finale della Nazionale Brancaleone. Abbiamo pur sempre un nome da difendere: Italia.
