SCATTA OGGI LA CRO RACE 2022. PERCORSO E FAVORITI: SI RIVEDE VINGEGAARD


Siamo agli sgoccioli stagionali e da oggi fino al 2 ottobre andrà in scena a delle ormai ultime corse a tappe dell’anno, the Gara Cro 2022, vale la pena dire il Giro della Croazia. Il prestige della gara è cresciuto negli ultimi anni, visto che fine 2019 si svolgeva ad aprile ed è stato un buon appuntamento in preparazione al Giro d’Italia, mentre negli ultimi 3 anni si è spostato a fin ano, affrontando da apripista alle classiche di ottobre, in particolare Il Lombardia. Importante appare anche Nell’albo d’oro, come Vincenzo Nibali nel 2017 e Adam Yates nel 2019.

IL PERCORSO

Se parte con la lunghissima Osijek-Ludbreg ha dato 223 km, completamente pianeggiante tranne che per i passaggi nel finale sulla salitella di Ludbreski Vinogradi (3,2 km al 4%), che non dovrebbe ma esclude i velocisti di giocarsi la tappa. Se continui con il Otocac-Zara ha dato 163 km e questa volta non c’è alcun dubbio sul fatto che sarà appannaggio dei velocisti, vista l’assenza di difficoltà altimetriche.

Sicuramente più interessante la terza frazione, che porterà il gruppo da Sinj a Primostein per 157 km complessivi. Il finale è molto aperto, visto che il traguardo è dopo uno strappetto di 1,6 km al 6%, ideale per i teatri esplosivi e per vedere chi vuole puntare alla classifica generale. Gli stessi corridoi potrebbero essere protagonisti il ​​giorno seguente, nella Biograd na Moru-Crikvenica di ben 219 km: alla tappa se decidete sullo strappo di Dramalj, un chilometro all’8%, vedrete più di 6 km dall’arrivo.

nella quinta tappa, da Opatija a Labin per 154 km, ci sarà poco spazio per respirare, indossare e continuare a uscire, anche se dura davvero. Attenzione anche alla fine, con l’ultimo tempo dovuto a chilometri che era costantemente al 5%, cornice ideale per il fondo di un finisseur. Come ogni corsa a tappe che si rispetti, il gran finale sarà nella capitale, con il Sveta Nedelja-Zagabria di 158 kme dovrebbe sorridere ai velocisti, anche un paio di semplici zampillotti potrebbe rendere più arduo il compito delle squadre degli sprinter.

Senza un cronometro e un vero arrivo in sala, la gara si annuncia molto aperta e incerta, con anche gli uomini da classiche che potranno avere importanti ambizioni in ottica classifica generale.

(Altimetria in Copertina)

PREFERITO

La grande novità è il ritorno alle Gare di jonas vingegaard, che dopo il trionfo al Tour de France si è staccato la spina per due mesi e si è completamente isolato, tanto che qualcuno ha ipotizzato di fosse qualche problema. «Avevo bisogno di un break dopo il Tour, così mi sono prigioniero a mese libero per godermi la vita – ha detto Vingegaard nella conferenza stampa della vigilia -. Nell’ultimo mese sono stato riempito in Spagna per preparare la parte finale dello stage, in cui l’obiettivo di fare del bene è Il Lombardia. La Cro Race è perfetta da questo punto di vista, con tanto in uscita, ma piuttosto una verità e un proprio arrivo in quota». Il comune Jumbo-Visma potrà che lo racconterà Koen BowmanChe io possa provare la torta alla ciliegina sulla torta dell’anno magico, dopo aver vinto un paio di settimane fa una tappa in Slovacchia.

Al via ci saranno ben 2/3 del podio finale di Parigi del Tour, perché oltre a Vingegaard c’è anche Geraint Thomas, a sua volta probabilmente più lontano dalle miriadi di condizioni della forma. Per gli Ineos Grenadiers, però, occhio a Michal Kwiatkowski me Frate Omar, particolarmente adatto al percorso della gara balcanica. Se presenti con più punte anche il Bahrain-Victorious, con Matej Mohoric, Damiano Caruso, Santiago Buitrago e, perché no, l’idolo di casa Fran Miholjevic (figlio dell’organizzatore della gara, l’ex pro Vladimir) pronti ad inventarsi qualcosa.

Tra gli outsider ci sono anche patrick bevin (Israel-PremierTech), la nidiata di giovani talenti del Team DSM, con Henri Vandenabeele Oscar Onley me Max Poole Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA) e Torstein Traen (Uno-X).

Non mancheranno gli azzurri, che per caratteristiche potranno essere protagonisti tutti i giorni. Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) arriva dalla frustrazione per la mancanza di una chiamata globale e in Croazia cercherò di dirlo praticamente tutti i giorni e anche in classifica generale. In ottica classifica, oltre al già citato Caruso, andranno tenuti d’occhio Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), Alessandro Fancello (Eolo-Kometa) e Giovanni Carboni (Team Kern Pharma), ma le migliori cartucce le avremo in volata con Elia Vivijani (Ineos Granatieri), Jonathan Milano (Bahrain-vittorioso), Luca Colnaghi (Bardiani-CSF-Faizanè) e Matteo Moschetti (Trek-Segafredo).





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